lunedì 17 dicembre 2012

Una mattina

Arrivo nella capitale che è ancora buio e le luci della notte sono ancora tutte accese.
Quel loro invadente supplemento che mette fretta al natale non concederà però tregua per molto tempo ancora: ha l'obbligo di spacciare una felicità che vale poco ma costa molto, di creare la necessità di fuggire dalla realtà.

I branchi di turisti dormono ancora tutti e lasciano il 40 alla gente che lavora, che da lì a poco li servirà da dietro un bancone o un chiosco.

È una città già costretta a essere brulicante quella che mi si apre davanti ora, nell'oscurità che inizia la sua ritirata verso un giorno nato stanco, in salita fin dall'inizio. È una città diversa, più rivida e vera, col trucco sfatto.

Poi.
Albeggia.
Todo cambia, radicalmente.


Le finzioni di consumo vengono spazzate via dalla semplice ma inesorabile avanzata del sole.

Quello che resta, strappato il velo delle illusioni, è la voglia di andare avanti, accettare la sfida, mangiarsi la salita e assaporare appieno la dolce discesa che seguirà.

lunedì 17 settembre 2012

Inchino

Racconta la leggenda che Siffredi fece "carriera", bruciando le tappe, grazie alla facilità con la quale "restava su" senza gli artifizi ad altri necessari. È dunque solo per servilismo che egli può affermare di riconoscere in berlusconi il "Rocco della politica" apostrofandolo "the number one" e "il presidente".
È infatti noto a tutti che il cainano ha avuto ed ha bisogno di sostanziosi seppur poco appariscenti aiuti per avviare e tenere a galla prima la propria "impresa", poi la sua azione "politica" e perfino, recentemente, la propria attività sessuale.
Ecco quindi che il paragone appare quanto mai forzato e costituisce l'ennesimo indegno esempio di vergognosa genuflessione al potere, pratica sempre molto diffusa nel nostro paese.

mercoledì 1 agosto 2012

premi, titoli, opinioni ed altre ovvietà.

Se ci fosse un premio allo sciacallaggio il tal Stefano Menichini probabilmente lo ruberebbe:

"A parte l’obiettivo infamante – raggiunto con la più estrema delle conseguenze ai danni di Loris D’Ambrosio – l’operazione di azzoppamento del presidente della repubblica non è andata in porto. La nota di ieri ricorda a tutti che il Quirinale rimane il presidio finale delle decisioni istituzionali."

A parte il fatto che Napolitano gareggia con Cossiga per essere il peggior capo dello Stato degli ultimi 150 anni, titolo che probabilmente vincerà, è con vivo e vibrante sdegno che segnaliamo la molta fantasia del succitato Menichini che si accoda, insieme a tutte le altre pecore della nostra "informazione" nell'accusare il Fatto Quotidiano per l'infarto che ha colpito il consigliere D'Ambrosio, magari sperando così di zittirli o chissà.
Una "informazione" davvero di regime, visto che l'oggetto della contestazione di Napolitano alla Procura di Palermo è, di fatto, la lesione di una pretesa ma totalmente inventata maestà.
A forza di chiamarlo "re Giorgio", il "nonno" c'ha creduto.

Sarebbe invece il caso, per tornare a parlare dei fatti e non delle solite opinioni, di elencare le mancanze di "re Giorgio" invece di queste supposte prerogative, come per esempio la prima mancanza, che è anche l'ultima: non aver sciolto le camere ignorando i molti e diversi motivi per farlo.
Prima per la manifesta indegnità di troppi suoi componenti, indegnità evidente fin da subito, cui si è aggiunta, come automatico corollario, l'incapacità a svolgere l'altissimo compito loro affidato dalla Costituzione.
Indegnità che però non è bastata a Napolitano, cui non sono bastate e non bastano neppure le successive conferme d'indegnità giunte in forma di respinte alle varie richieste di arresto e di altre vergognose votazioni che nessun degno Presidente della Repubblica avrebbe tollerato e che nessun pubblico funzionario avrebbe potuto né dovuto permettere!

Infine non sono bastate e non bastano neppure le ampie prove di un mutato equilibrio politico nel Paese che hanno fornito tutte le recenti consultazioni elettorali.
E chissà quanto ancora dovremo scrivere, dire, ricordare e insistere su norme ovvie per tutti tranne per chi deve rispettarle..

lunedì 18 giugno 2012

Prendono i nostri soldi e li buttano via.

Due conti al volo in una settimana qualunque, quella dal 5 al 10 giugno ad esempio, quindi a valle delle inutili polemiche sull'inutile parata:

Il 5 l'ottimo Luca Teolato ci mostra come il Campidoglio butterà 33 milioni di euro ma potrebbe arrivare a circa 600.
Il 6 qui si parla del salvataggio del per niente onorevole senatore sergio de gregorio e di 23 milioni di euro, certo è solo una goccia nel fiume di denaro pubblico che certi figuri coi posteriori bene accomodati su onorevoli poltrone gestiscono ed usano come propri, ma questo ed altri casi sono utili per ricordarci, se mai ce ne fosse bisogno, che questo è il parlamento più indegno della storia italiana.
Leggiamo poi di un governatore con qualche macchia ma di sicuro senza paura, soprattutto del ridicolo, che pur col mandato agli sgoccioli in quanto imputato di voto di scambio e in procinto di essere mandato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, nomina, in perfetto conflitto d'interessi, un costruttore, presunto santo dell'antimafia, assessore alle infrastrutture! E anche il pensiero vola ai miliardi volati negli appalti truccati, nelle megaopere pubbliche inutili se non dannose ed al peso che tutto ciò ha sui cittadini, da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Qui veniamo a sapere che stranamente il governo viene battuto in un emendamento al decreto sulla legge spending review estendendo quindi i poteri di Enrico Bondi non solo agli enti ed alle società pubbliche ma anche su su fino ai "più alti" organi costituzionali dandoci una flebile speranza che il fiume di cui abbiamo appena parlato possa venir arginato.

Il 7 è la giornata delle "autorità indipendenti": non solo l’AGCOM ed alla autorità sulla Privacy «sono ormai entrate anche esse a pieno titolo nella solita dinamica della lottizzazione spartitoria» ma addirittura, come ci scrive l'instancabile e bravissimo Alessio Liberati, impugnare quelle nomine non servirebbe a migliorare la situazione!!
Si continua scoprendo che la Corte Europea dei diritti dell’uomo e del cittadino ha deciso che
L’Italia paga il conto di Rete4 per il sopruso compiuto da berlusconi e il suo fido a danno dell'imprenditore Di Stefano e di questo dobbiamo ringraziare anche chi negli anni ha DORMITO sulla poltrona dell'agcom!
E si prosegue con la protesta dei lavoratori dell'Isfol contro lo smantellamento di questo ente minacciato, come altri enti di ricerca pubblici, “che vanno razionalizzati perché non hanno funzionato come si deve”, spiega una delle lavoratrici in corteo per arrivare alla fine a costituire un’Agenzia unica, magari sotto forma di Spa da regalare all'ennesimo burattino che serva solo a gestire un comparto decisivo senza alcun controllo che non sia quello del potente di turno.
In chiusura, mentre qualcuno teme di finire impiccato sotto a un ponte, ci strappa un sorriso sapere di un testimone oculare di certe "cene eleganti" che vuole parlare, sorriso che si spegne però al cospetto, ancora, dello spettro della prescrizione.

L'8 leggiamo dell'ennesimo schiaffo che i cittadini del Lazio subiscono dalla protervia della polverini che prende un "navigato" ex-trombato del pdl che si oppose con tutte le forze allo scioglimento del suo comune, Fondi, per mafia e che fu anche arrestato per una vicenda di appalti per la gestione dei rifiuti e ritiene abbia il cv giusto per guidare la commissione “Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università”, probabilmente per dare l'esempio giusto ai giovani!
Apprendiamo poi come, a forza di «seguire i soldi», come diceva Giovanni Falcone, si possa partire dalla BPM ed arrivare alla 'ndrangheta e di come, dopo i due anni di "limbo" seguiti alla sentenza d'appello sull'irruzione nella scuola genovese durante il G8 del 2001, anni che hanno già cancellato per prescrizione i reati “violenti”, come le lesioni, a pochi giorni dall’approdo in Cassazione, una manina o una manona cambia il presidente del collegio che avrà quindi pochissimo tempo per studiare le carte..Ancora e sempre vi sono personaggi che premono per ostacolare la giustizia ed occultare la verità.
Infine, per carità di patria, fermiamoci qui scoprendo come il governo le stia inventando tutte per trasformare ancora di più il terremoto in un disastro per i cittadini con trappole ed inganni che gareggiano in iniquità con quello che gli Aquilani hanno dovuto subire e subiscono: non solo le spese relative alla demolizione degli edifici lesionati potrebbero ricadere sulle spalle della popolazione, ma addirittura c'è chi spinge per una "rc-casa" così da permettere alle assicurazioni di essere ancora più invasive nella nostra vita, magari di fare cartello ed influenzare il mercato, come fanno già nel settore auto, arrivando perfino, ipotizza qualcuno, a spingere per mettere un incompetente a guida dell'INGV.

Per il 9 segnaliamo "solo" un tema che farebbe crollare qualsiasi paese che avesse l'ardire di definirsi democratico: la trattativa.
L'Italia scopre che s'indaga su un ex ministro della Repubblica, ex uomo politico di primissimo piano e più l'edificio accusatorio si mostra nella sua solidità più si fanno evidenti i segni di fastidio e nervosismo di esponenti politici di ogni colore, come a corroborare, avvalorare, confermare le accuse.
Nervosismo che ieri è arrivato su su fino al quirinale, che ha reagito in modo RISIBILE.

Infine per il 10 ci affacciamo sul fronte internazionale ma, non potendo raccontarvi di come lo Stato è caduto nel trappolone dei derivati, che sono già storia vecchia, vi segnaliamo dei 675 milioni che lo Stato regala a microsoft, fujitsu e altre belle compagnie.




martedì 29 maggio 2012

B R A

ma perché a certi deficienti parassiti va per forza assicurato un posto al sole?
basta accanirsi: queste sono BRACCIA RUBATE ALL'AGRICOLTURA!


sabato 26 maggio 2012

monti


L'età, la presunta autorevolezza, la libertà dall'assillo di presentarsi alle prossime elezioni e soprattutto lo sfascio provocato da questa inetta classe politica che era ed è evidente a tutti, avrebbero dovuto sgravarlo dal peso di dover scendere a patti con chi quello sfascio ha creato.

Avrebbe potuto brandire il coltello dalla parte del manico, usare subito la scusa "se non lo fate faremo default" ma non certo rivoltandolo contro la cittadinanza inerme ed i ceti più deboli, già provati dalla crisi, bensì contro quei parlamentari collusi o corrotti, evidentemente indegni, per costringerli davanti all'opinione pubblica a votare quei provvedimenti che davvero servono al popolo per ridare senso alla parola "equità".

Avrebbe ben potuto, anzi dovuto, rompere in modo netto con il governo precedente utilizzando le stesse indebite pressioni verso l'organo sovrano della Repubblica ma questa volta perseguendo il bene comune, o anche solo dire “Signori e Signore, voi siete i responsabili dello sfracello, votatemi contro se lo ritenete, ma fatelo davanti a tutto il popolo.”
Non l'ha fatto, non ha detto nulla di simile.
Ha perso quest'occasione forse irripetibile.
Ne risponderà ai posteri ed alla Storia.

martedì 22 maggio 2012

è davvero impossibile la normalità in questo paese?







Di nuovo vedere i loro visi impegnati, i loro sorrisi e poi quelle lamiere, i resti delle auto sventrate e infine gli occhi di Caponnetto mentre dice quelle parole, "è tutto finito..", fa veramente troppo male.
Torce lo stomaco in un modo estremo il pensare a come sarebbe questo paese ora se fossero sopravvissuti.

Mi ha sorpreso sentire che era già pronto per Giovanni Falcone un agguato a Roma con il gruppo di fuoco che già ne stava studiando le abitudini e che invece l'agguato in strada fu annullato e fu deciso di agire a Capaci, in Sicilia..

Il motivo deve essere chiaro a tutti, basta pensarci un attimo, e come ci sono arrivato io ci arriva chiunque: l'omicidio di Falcone doveva essere una dimostrazione di forza della mafia e farlo nella capitale avrebbe significato allargare fin lì, e dunque ovunque, l'ombra nera della sua criminale influenza.
Un cambiamento così netto nella decisione non può che essere esterno all'organizzazione!

Rappresenta infatti un ridimensionamento totale dell'enorme potenza che la mafia voleva mostrare a tutti e serve anche (anzi, per chi lo vede da fuori, per i cittadini normali, serve soprattutto) a far passare l'idea che quelli sono solo affari siciliani, per poter poi tranquillizzare tutti e dire che al di fuori di quella splendida terra martoriata, "la mafia non esiste".
Chi dunque poteva avere tutto l'interesse a far passare un simile messaggio?
Evidentemente chi stava dall'altra parte, e già riceveva gli urli "fuori la mafia dallo stato! fuori la mafia dalla chiesa!", chi voleva tenere intatto lo status quo e chi era pronto a cambiar tutto per non cambiar nulla.

Pochi secondi dopo il racconto di quel primo tentativo sento invece la voce di piero grasso chiedersi "perché", affermare di essersi scervellato in tutti i modi, e sì che di tempo ne ha avuto, ma di non essere venuto a capo del mistero..
Fortunatamente non sono il solo ad avere dubbi su questa persona che dovrebbe fare il Procuratore nazionale antimafia e invece si permette di dire sull'argomento bestialità inaudite.
D'altra parte sta lì grazie ad una norma questa volta contra personam, contro Gian Carlo Caselli, voluta dal terzo governo berlusconi e successivamente dichiarata illeggittima dalla Corte Costituzionale.
Un tale carico di esibita stupidità è sospetta e fa rima con complicità.

E non è certo la prima persona che mi ci fa pensare in questi anni, siamo circondati e governati di gente che troppo bene riesce a NON adempiere al proprio ruolo o a fare straordinariamente male quel che dovrebbe.

È ora di cambiare e di cominciare ad agire ed a parlare come si deve.

lunedì 21 maggio 2012

per Melissa, per Brindisi e per tutti noi


"Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro


In questo momento colpire chi va a scuola, proprio di fronte al palazzo di Giustizia di Brindisi, il giorno dopo la nascita e quattro giorni prima l'uccisione di Giovanni Falcone, ed in una scuola dedicata alla sua moglie, una scuola nota e premiata per il suo impegno per la legalità, in una città che stava ospitando la carovana antimafia ha un significato per me chiaro, scherziamo?!
Ad altri lascio il politically correct e le cautele imposte dal caso, dal ruolo, dalla malafede, dalla miopia o dalla smania di controllo e di sedare o ammansire certe critiche fondate e legittime: si vuole mettere paura a chi più s'impegna e a chi rappresenta la speranza, un futuro pulito, mostrando di poter colpire chiunque.

A quest'atto vigliacco bisogna reagire tutti insieme, roviniamo il piano a chi "sta cercando di dividerci"!!

giovedì 17 maggio 2012

su Grillo



La vittoria del modello personalistico della partitocrazia basato su ciò che Ilvo Diamanti chiamò la «personalizzazione iperbolica del partito e del governo», ha di fatto privatizzato il parlamento ed i partiti che lo compongono.
Quello di una leadership assoluta è stato un modello vincente, almeno dal '93 ad oggi, riprodotto via via da tutti, ovviamente in base alla diversa disponibilità di risorse: lega, idv, sel, udc, fli, api e nel passato radicali e rc cosa sarebbero o sarebbero stati senza i loro leader capaci di creare ed aggregare correnti e consenso?
Il fenomeno di per sé non sarebbe necessariamente un male, si può discutere di una eventuale, certamente molto complessa, transizione ad un modello simile a quello francese, valutarne pro e contro. Esistono diversi ordinamenti occidentali che hanno un'impostazione presidenzialista; se poi si trattasse "solo" di mettere lo Stato nelle mani di personalità autorevoli ed equilibrate, oneste ed affidabili, magari non ci sarebbe poi molto di cui lamentarsi, chissà!

Così ovviamente non è. L'Italia ha puntato tutto sul cavallo sbagliato ed ora è commissariata, ma tutti sanno che la fortuna non c'entra niente, la corsa è stata truccata, più volte, e la responsabilità è ascrivibile con precisione ma sarà molto difficile che qualcuno (che non siano i contribuenti tutti) venga chiamato a restituire il maltolto.
Perciò sono ascesi prima i tecnici e poi i supertecnici a calmare, con le buone o con le cattive, spread e indignati, a dire non è colpa di nessuno e quindi la pagheranno tutti.
Per queste ragioni è chiaro che l'era del "partito personale" è ormai nella fase discendente della sua parabola, c'è un diffuso senso di sfiducia, fallimento e rabbia, che andrà sempre peggio e che questa classe politica ne sia responsabile, che non possa e non voglia cambiare per risolvere alcunché ed è dunque fisiologico che anche qua, come da molte altre parti, si sia in cerca di un voto di rottura, di un voto che faccia capire a chi, in questi tempi di rigori siede al caldo sulle poltrone a montecitorio, che basta così, hanno esagerato, ora si cambia e tutto ciò non verrà più tollerato!
Magari fossimo in quella scena di "Quinto potere"..!!

In questo momento è fin troppo facile identificare tale discontinuità rispetto alle passate gestioni della cosa pubblica con Grillo ed il suo m5s, ed anche se ho sempre creduto che le sue sbandate fossero utili a rompere certi immobilismi, certe ingessature che subisce il panorama politico italiano e che fanno dell'Italia un "paese bloccato", ci sono diverse questioni, su più livelli che davvero non possono essere ignorate.
Ci sono evidentemente problemi di trasparenza su come viene gestito il partito. Sia finanziariamente, ad esempio va chiarito il ruolo dei fantomatici Casaleggio: «Non è possibile che circolino leggende urbane e video inquietanti del braccio destro di Grillo e quella che è probabilmente la regia occulta di tutta l'operazione, di cui non si conosce nemmeno la faccia e di cui si nega persino l'esistenza» si arriva a dire qui; sia a livello di democrazia interna con i diversi casi recenti e non di cacciate conseguenti a dissidi che non si è voluto ricomporre.
C'è un modo manicheo di opporsi a qualsiasi altro schieramento o figura politica che non risparmia l'attacco denigratorio, non privo di volgarità e indiscriminato, per dire «sono io l’unico diverso, gli altri tutti uguali fra loro, insomma l’unica scelta vera è tra M5S da una parte e il resto del mondo dall’altra», indipendentemente dal fatto che l'altro possa aver detto qualcosa per meritarsi un tale trattamento o no, possa aver cercato un dialogo, un confronto civile invece dello scontro.
Esemplare è in questo senso questa vecchia (non)intervista.


C'è poi il poco, quasi nullo, spazio lasciato ad altre figure del movimento, non si sa chi siano questi "cittadini volenterosi" che pure a quello spazio avrebbero più diritto visto che Beppe non ha intenzione di candidarsi né di rivestire formalmente in esso alcun ruolo. Però è evidente che ne è di fatto il maggiore esponente e sponsor! Proprio questa contraddizione è forse l'aspetto più curioso e incomprensibile del fenomeno.
C'è anche un accanimento ed un disprezzo che spesso emerge per le altre forme di informazione che non siano la rete con accuse (a volte forse giustificate, altre volte no) di servilismo, oscurantismo e mistificazione delle sue parole e del movimento.


Un tale comportamento, semplicemente non è utile, lui potrebbe certamente mettere molto più in difficoltà la classe dirigente e politica che ci ritroviamo usando modi pacati e parole taglienti obbligandoli a prendere atto dei loro errori senza dar loro la possibilità di "buttare la palla in angolo" e di ripararsi dietro la cortina fumogena dell' "antipolitica"!
Dice benissimo Pippo Civati che «bisogna avere molta umiltà e rispetto per l'indignazione delle persone» e «vanno indagate in profondità le ragioni che portano persone spesso miti e moderate e quasi sempre molto informate» a sostenere certe proposte e seguire certi movimenti e partiti.
Ora più che mai, perché il quadro economico è grave, quello politico incerto come mai prima d'ora e dunque particolarmente alto è il rischio di strumentalizzazioni che non possiamo assolutamente permetterci.

Perciò il comportamento tenuto da Grillo genera polemiche e confronti a volte aspri anche con soggetti che propongono istanze simili ed in me la sensazione che stia sbagliando un rigore a porta vuota!!
E non vale dire "è solo un comico, non un politico quindi non ci si può aspettare discorsi seri e puntuali" perché dal momento in cui si è apertamente schierato ed in cui ha messo nome e faccia su simbolo e proposte, lui è di fatto "sceso" (si dovrebbe dire salito ma visto come stiamo messi tra nani, corrotti e ballerine, è in effetti più adatto sceso) nell'agone politico.
Stando così le cose diventa impossibile non tacciarlo di «populista con la bava alla bocca» ed infatti non si fa quasi altro nell' "informazione mainstream", ma continuare a farlo è, credo (e non sono certo il primo né l'ultimo!), la strategia più efficace per tenere quelle istanze fuori dal dibattito politico.
Si potrebbe perfino arrivare a pensare male (ma non vogliamo essere come Andreotti..) che a Grillo convenga "fare il diavolo a quattro" ed evitare un confronto diretto, netto ma pacato e costruttivo per poter conservare la sua nicchia di consenso e mercato, almeno finché resta né carne né pesce, non si candida ma ogni suo atto ha un impatto politico; finché fa comizi ma non sembra aver appeso al chiodo i panni di comico per i suoi spettacoli.


Ma ha pienamente ragione Paolo Cosseddu quando scrive «che non per questo certe istanze andavano sottovalutate, che effettivamente in politica girano troppi soldi, troppi privilegi, troppi sprechi, e che presto la gente sarebbe arrivata a far piazza pulita armata di forconi [...] l’ho scritto, l’ho detto da più di un palco, ovviamente nel mio piccolo, quando però non era ancora tanto di moda, ma sembrava non interessare» ed ovviamente non interessava nel paese che ha fatto dell'emergenza il suo pane quotidiano, nel paese che per cominciare a considerare qualcosa deve prima subirla, esserne vinto, abbattuto per poi risorgere.


Bisogna però affermare in conclusione che se m5s ha potuto nascere, svilupparsi ed avere tutto questo consenso e questo impatto dirompente sulla politica nostrana è solo perché in essa hanno progressivamente trovato sempre meno posto istanze civili basilari che costituivano solitamente il "cavallo di battaglia" di una sinistra popolare che in Italia ha sempre avuto discreto seguito ed in alcuni frangenti anche un peso consistente nell'opinione pubblica fino alla grande illusione collettiva del 1994.
A seguito di quella enorme, storica, dannosissima batosta, nell'assenza più totale di persone capaci di portare avanti idee nuove o vecchie che siano, di adattarle al contesto e farle funzionare, di dire pane al pane, vino al vino, ladro al ladro, la sinistra italiana, o meglio quel che ne rimase, dopo aver in un primo tempo tirato a campare pensando di vincere a mani basse con la "gioiosa macchina da guerra", cercò sempre di fare la cosa più sbagliata, riuscendoci il pi delle volte. Rincorrere l'avversario politico nelle sue folli, deliranti, indegne proposte permettendogli di dettare l'agenda politica, cercando a tratti di scavalcarlo in follia, astenendosi sempre e comunque dal condurre una dura incrollabile opposizione politica senza sconti e senza quartiere non è certo una strategia vincente!
Questa tendenza di lungo periodo, accompagnata spesso da non isolati tentativi di "inciuci", perdura tuttora ed anzi si è consacrata come vero leitmotiv dell'azione politica con il risultato di un crescente senso di omologazione dello scenario politico, "ormai sono tutti uguali, tutti rubano alla stessa maniera" dice da anni l' "uomo della strada" che certo non vede molti elementi per cambiare opinione nel sostegno trasversale al governo "tecnico".
In effetti «una sinistra non completamente rimbambita avrebbe immediatamente cercato di dimostrare il contrario: mostrando con le idee, con le proposte, con i comportamenti e con i fatti la propria diversità non solo dalla maggioranza ‘ad criccam’ che ci ha governato fino a novembre ma anche dal bloccone clerico-centrista che sta formandosi attorno a Casini.

martedì 15 maggio 2012

un passo dopo l'altro si può arrivare lontano

Stasera nel momento del ritorno della premiata coppia Saviano-Fazio, criminalmente osteggiata perché Saviano da Fazio fa un lavoro davvero importante, attirando visibilità su temi che generalmente, COLPEVOLMENTE, non ne hanno, ho scelto di vedere Lucarelliracconta e di (ri)scoprire la storia di un uomo che abbandonò il suo lavoro, la sua passione, per fare quello che riteneva più giusto: mettersi al servizio dei suoi cittadini per rendere migliore la loro vita, la loro cittadina, il loro mare, la stessa terra e l'aria che tutti condividevano, un pescatore che fece così bene il sindaco da farsi rieleggere primo (e credo unico) in Italia con il 100% dei voti: Angelo Vassallo.
La dimostrazione che con le idee giuste, serietà ed abnegazione, un passo dopo l'altro si può realizzare ciò che ad altri appare come un sogno.
Grazie Angelo!
7 agosto 2013

lunedì 14 maggio 2012

Esercito tuttofare? Non credo proprio.

Dopo aver visto l'esercito schierato contro la mafia, contro la monnezza e per le varie catastrofi ed emergenze vere o presunte ora anche contro questo presunto rigurgito di terrorismo? Finiamola con le pagliacciate, le soluzioni sono altrove!


Anche chi ha sbagliato può dire cose sensate, anzi, se ha compreso, può farlo meglio, a ragion veduta.
Secondo Sergio Segio lo Stato dovrebbe “ragionare sulle vere risposte in termini sociali: risposte alla crisi economica di maggiore equità, rottura dei privilegi, trasformazione e autoriforma della politica”.
Invece di ascoltare certi "onorevoli" bofonchiare su cattivi maestri e dire solite banali falsità sul g8, il governo farebbe bene a ripensare la sua strategia.

domenica 13 maggio 2012

perché?

questa "fai" sembra sempre più un'altra montatura, altro fumo negli occhi.
e il simbolo certo non aiuta a togliere i dubbi come si vede....


a chi serve ora questa "fai"???

"Er senso della vita è la vita. Er fine della vita è la fine."

È così, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Anche se non sembra, iniziare bene è inutile.

"Abbiamo stabilito che il nascituro è innocente fino alla terza settimana, dopo si carica il peccato originale, mi dispiace ma se lo carica."
Noi abbiamo appena iniziato ma se lo semo già caricato, da tempo pure..