martedì 31 dicembre 2019

Caos falso

Dal sito della bce«Chi è il prestatore di ultima istanza nell’area dell’euro? Il ruolo di prestatore di ultima istanza è condiviso dalla BCE e dalle 19 banche centrali nazionali dell’area dell’euro.
Un momento! E se invece è un governo anziché una banca in difficoltà finanziarie? Le banche centrali forniscono credito di emergenza anche ai governi? No. Nell’area dell’euro questo sarebbe illegale. Se i governi potessero richiedere finanziamenti alle banche centrali, ciò comprometterebbe la capacità di queste ultime di mantenere stabili i prezzi e lederebbe la loro indipendenza. È per questa ragione che il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea vieta il finanziamento dei governi da parte della BCE e delle banche centrali nazionali.»

Il che basta a dimostrare come le banche centrali e ancor più la bce siano nei fatti sovraordinate ai governi, che non devono chiedere aiuto finanziario: concederlo sarebbe illegale!
Illegale... Ma chi fa le leggi, il parlamento europeo, quale unica istituzione ue composta da rappresentanti eletti ? NO«la Commissione europea partecipa all'esercizio dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) anche se non ha l'esercizio esclusivo di nessuno dei tre. Ha la quasi esclusività del suo diritto di iniziativa legislativa, condivide con il Consiglio il potere esecutivo e partecipa persino all'esercizio del potere giudiziario poiché può vietare un aiuto nazionale o una concentrazione di imprese ed imporre una multa alle imprese che hanno violato la concorrenza. Beninteso, questi poteri quasi-giudiziari sono esercitati sotto il controllo della Corte europea di Giustizia ma in mancanza di un appello alla Corte è la decisione della Commissione che si impone. Nell'Ue il Parlamento europeo non può presentare proposte legislative ma solo chiedere un'iniziativa legislativa alla Commissione (che potrebbe rifiutare). Inoltre il Consiglio dei Ministri europeo esercita sia funzioni legislative che esecutive previste dai Trattati (per esempio in materia di politica estera) e può anche auto-delegarsi nuove funzioni esecutive.»

Nel caos, dove ogni arbitrio è libero, il più forte e spregiudicato prevale.


Per evitare il caos l'ordinamento giuridico di uno Stato di diritto si basa sulla separazione dei poteri - francesi e tedeschi dovrebbero saperlo molto bene - ma indovinate un po’?
«Montesquieu non ha mai visitato Bruxelles» è la fulminante battuta del 2002, durante i lavori per la stesura della cosiddetta costituzione europea, di Giuliano Amato - non certo un fascioleghistarossobruno - perché il principio della separazione dei poteri è totalmente ignorato dall'architettura istituzionale europea, dominata invece dalla commissione ue e dal governatore bce, che finché sono in carica esercitano un potere fuori da ogni controllo democratico.
In una parola, sono sovrani: prendono decisioni senza doverne rispondere a un potere più alto.
Ma “la sovranità appartiene al popolo” proprio per sottrarla al più forte e al più ricco, al mercato e al grande capitale internazionale perché dove vale la legge del più forte non possono esistere diritti

Qui sta l'origine del male, nella inadeguatezza di regole volutamente incomplete: escludendo che la bce possa essere ‘prestatrice di ultima istanza’ per impedirle di sottrarre dalla speculazione dei mercati l’eventuale debito rimasto invenduto, ci hanno consegnato al perverso e ben noto meccanismo ricattatorio e terroristico dello spread, attivabile al minimo cenno di fragilità. 
Così un no o una lettera del sovrano può arrivare a compromettere la solvibilità e dunque il concreto esercizio delle funzioni sociali per adempiere le quali lo Stato democratico è nato: garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini!
A questo, prima di ogni altro scopo, le risorse pubbliche - patrimonio di tutti - dovrebbero essere finalizzate! Questo atroce ricatto causa invece una violenza inammissibile, che si concretizza in una mattanza di diritti eversiva dell'ordine democratico!

L’immediata conseguenza è dunque un vincolo esterno per le istituzioni pubbliche a un regime aziendalista indotto dai trattati - oggetto mitologico assurto nella narrazione mediatica e politica al ruolo di novelle tavole della legge -, che provoca lo schiacciamento di diritti che la nostra Carta Costituzionale vuole incomprimibili e inderogabili!
In forza di quale potere può avere luogo una tale violenza che schiaccia i Popoli e calpesta gli Stati?!

Gli autorazzisti, quelli che non perdono occasione per dire che in questo paese non funziona nulla, sia quelli rassegnati che caricano anche sé stessi di tale colpa, sia i negazionisti, che dicono “non sono italiano, sono europeo” dovrebbero considerare il fatto che è dal 1981 che siamo ostaggio di questo atroce ricatto, anche troppo bene ce la siamo cavata, e che la causa prima delle evidenti disfunzioni dei servizi pubblici è nell'atteggiamento remissivo dei governi: arredare la gabbia obbedendo a un potere illegittimo che crollerebbe di fronte a un nostro secco e deciso no.

Per l’art 47 “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito”, ma il fu governo Amato (che oggi siede in corte costituzionale), nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1992, proprio in risposta a un attacco speculativo e per evitare che la lira uscisse dal Sistema monetario europeo - l'antesignano dell'euro - mise le mani nei conti correnti degli italiani prelevando forzosamente il 6 per mille su tutti i depositi bancari, lo ricordate?  
Lo stesso è accaduto nel 2013 alla piccola e periferica Cipro: è stato imposto il prelievo forzoso, dopo la firma di un memorandum con la cosiddetta troika (ue, bce e fmi) e fu la prova generale del bail-in, che abbiamo poi visto in azione qui da noi.

Alcuni espropriati allora presentarono ricorsi presso la corte di giustizia ue che negò però i risarcimenti, sostenendo che il mes fosse un fondo privato e che le istituzioni europee non fossero direttamente implicate!
Vedete a cosa serve il caos?

Il mes, che abbiamo visto in azione a Cipro e in Grecia, dovrebbe essere una toppa per quelle regole volutamente inadeguate: il supplente della bce come prestatore di ultima istanza, un compito svolto dalla Banca d'Italia fino a 40 anni fa, formalmente prendendo ordini dal nostro Ministero dell'Economia e delle Finanze!
Ci viene oggi spacciato come un’assicurazione di cui abbiamo già pagato il premio, come ha detto in commissione il ministro gualtieri - tra l'altro irridendo le doverose e legittime preoccupazioni di parlamentari e altre figure istituzionali, come il governatore della banca d’Italia Visco e il presidente dell’Abi Patuelli! - un'assicurazione che non ci servirà “perché siamo un paese solido” – ma sappiamo che basta un minimo dubbio per attirare gli squali della speculazione – però siamo costretti a contribuirvi con 125 miliardi - e stranamente non vedo nessun renziano o piddino chiedersi “dove sono le coperture?”, soldi che sono o vanno depositati in massima parte presso le banche centrali di Francia e Germania presso conti a rendimenti negativi così che lor signori possano persino trarre profitto da quei soldi che abbiamo affidato al mes per ben altri scopi!

Un’assicurazione che in caso di necessità, in presenza cioè di una vera crisi bancaria, avrebbe il compito di svuotare il mare con un cucchiaino da tè, viste le comunque inadeguate risorse di cui dispone! Sarebbe allora inevitabile il ricorso all’unico organismo europeo che ha risorse illimitate: la bce.

In tutti i casi il nostro paese non avrebbe i requisiti per accedere al percorso ‘buono’, che richiede - come novelle forche caudine - datati livelli di debito e deficit, indicatori superati in ambito europeo già dal 2011 da un quadro di sorveglianza economica molto più ampio, comprendente parametri come il surplus estero che però, se considerati, estrometterebbero la Germania dalla possibilità di usufruire di questo strumento!

Esclusa la via ‘buona’ resta solo la ‘cattiva’ che impone subito la ristrutturazione del debito e quindi alcuni geni piddini e piùeuropeisti han proposto di giocare d’anticipo, provvedendo spontaneamente alla ristrutturazione del debito, non curandosi del disastro che ciò significherebbe per il tessuto economico e ancor più sociale del nostro Paese!

E intanto nell'asta successiva i rendimenti sono saliti del 20%... 

Queste due differenti vie di accesso separano di fatto gli Stati europei – teoricamente pari in dignità – in due gruppi, i virtuosi e gli straccioni e le condizioni sono acqua fresca per i virtuosi, vessatorie per gli straccioni!
È dunque un aiuto che aiuta chi non ne avrebbe bisogno e non aiuta chi ne avrebbe bisogno. Chissà quali interessi questo meccanismo vuole salvaguardare.

«Se non serve, serve a qualcos’altro» e guarda caso da mesi il ministro delle finanze tedesco preme per una riforma dei salvataggi bancari che arriva ovviamente troppo tardi per salvare le 4 banche italiane che hanno subito 2 anni fa il bail-in – che questo pacchetto del mes non evita, nonostante sia ormai ben noto ch’è fonte d’instabilità, anzi! proprio un bel pacco insomma – arriva anche troppo tardi per una banca tedesca per cui però solo due settimane fa è stato permesso il salvataggio pubblicoaltro aspetto in cui si distinguono figli e figliastri.

Lo scenario già visto a Cipro e in Grecia non è dunque che un assaggio di quanto potrebbe accadere a noi in un prossimo futuro, con due differenze fondamentali: 1) mentre allora angela merkel pareva al culmine della sua forza ora la sua parabola sta volgendo rapidamente al termine 2) il sistema bancario tedesco rischia il collasso ma il risparmio privato italiano è ancora, nonostante tutto, tra i più ingenti del mondo, altroché Cipro! Resta però il protagonista: il mes, l’ente esecutore di quel prelievo, oggi oggetto di riforma per adattarlo alle mutate esigenze (tedesche).

Ma il punto più importante che mostra la contraddittorietà e lo sprezzo per le istituzioni democratiche repubblicane è la negligenza del governo conte e il suo mancato rispetto della legge Moavero (ministro degli esteri sia con monti sia nel conte1) che obbliga il governo a riferire tempestivamente al Parlamento gli atti e lo stato delle trattative e a comunicare prima dell’avvio le posizioni preparatorie, ciò ovviamente non è mai avvenuto nonostante diverse inascoltate interrogazioni parlamentari! Questa legge dello Stato fu approvata proprio a seguito di analoghe decisioni prese in occasione del mes prima versione - usato “per la Grecia” (in realtà per banche francesi e tedesche che si erano sovraesposte) - senza aver minimamente informato il Parlamento! L’hanno fatto di nuovo! 

Alla faccia delle leggi e del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato! Finlandia ed Estonia hanno posto riserve parlamentari perché il loro governo le ha messe in condizione di farlo, dobbiamo forse prendere lezioni di civiltà giuridica da loro?! Il governo dovrebbe! 

Ora tutti gli spazi di dibattito e modifica che governo e maggioranza si affannano a dichiarare aperti ci vedono in realtà costretti in una posizione di passività poiché già dal 7 novembre – il giorno successivo all’audizione di Galli, che ha parlato del mes come di una pistola alla tempia del credito del nostro paese –  i testi di giugno sono stati dichiarati chiusi da centeno – presidente dell’eurogruppo – e credere all’eventualità di una nuova modifica del testo è puramente illusorio visto che c’è l’accordo di tutti gli altri paesi

Ufficialmente questo trattato non è ‘interno all’unione’ ma solo un trattato intergovernativo, ciò concede un sostanziale arbitrio e immunità ai componenti, non solo sulla decisione se concedere o meno un aiuto che non ci aiuta, ma anche sulla scelta di quali cosiddette condizionalità imporre che sembrano già fissate inizialmente ma su cui i nuovi sovrani avrebbero ‘discrezionalità’! Come accaduto a Cipro, ciò impedisce anche ogni possibilità di risarcimento degli eventuali danni!

Gli stati membri del mes s’impegnano incondizionatamente a pagare qualsiasi somma richiesta irrevocabilmente a 7 giorni dalla richiesta, un eventuale governo diverso che succedesse non potrebbe bloccarne l’erogazione o chiederli indietro, l’entità del capitale richiesto dal direttivo del mes potrebbe cambiare discrezionalmente, tutti i membri del suo staff avranno piena capacità legale e giudiziaria per domandare e godere di totale immunità a qualunque provvedimento giuridico, qualunque perquisizione, requisizione, confisca ed espropriazione o pignoramento dovuti a provvedimenti esecutivi, giudiziali o legislativi…

Si tratta dunque di una esternalizzazione delle valutazioni riguardanti sia il debito pubblico sia il sistema bancario, così esautorando o meglio, come visto a Cipro, deresponsabilizzando le istituzioni ue del grosso delle prerogative che abusivamente, secondo logiche del tutto contrarie alla democrazia, sono state sottratte agli stati (una volta) sovrani e alle loro istituzioni democratiche!
Ora doppiamente sottratte agli stati europei!

In questo gioco delle tre carte diventiamo un non-stato, privato degli strumenti per adempiere la sua funzione sociale!

La considerazione degli eurocrati per la forma e la sostanza di questi temi è chiaramente illustrata dal cosiddetto ‘metodo juncker’: “Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno.

È del tutto evidente chi è il sovrano in Europa e dunque anche in Italia non siamo noi, non è il popolo italiano!

Tutti i nostri rappresentanti – quale bella e nobile parola! – che hanno assecondato, se non esplicitamente approvato, questo testo e che si apprestano a firmarlo hanno giurato di fronte alla Costituzione e al Popolo Italiano di agire “nell’esclusivo interesse della Nazione”!!

Ricordiamo loro che l’art. 11 permette l’adesione a trattati internazionali solo se “necessari ad un ordinamento che assicuri la Pace e la Giustizia fra le Nazioni” e solo “in condizioni di parità con gli altri Stati!

Nella riforma del mes non c’è nulla di tutto ciò!
Non c’è altra parola adeguata per descrivere il dispiegamento di una simile volontà di potenza sopra e contro i principi della nostra Costituzione: eversione.

L’unica risposta possibile è un chiaro e netto NO.


trascrizione riveduta e corretta del mio intervento qui - 30/11/2019