mercoledì 28 maggio 2014

lilli gruber è una giornalista?


Stasera c'è Rodotà ospite nel programma della rossa, che nei primi 5 minuti non fa che ripetere compulsivamente la parola "sinistra", come da titolo in sovraimpressione.

Alle domande da editorialista di Rakam, sempre dettate dal titolo che stasera recita "la sinistra rinasce con renzi?", il professor Rodotà risponde - senza mai usare la fatal parola "sinistra" - una volta dicendo che renzi non ha dietro un blocco sociale (sottotitolo per i non udenti: non è "di sinistra"), poi che la coalizione che oggi sostiene il suo governo non gli consente di realizzare le belle parole usate ad esempio nella campagna per le primarie per esempio nell'ambito dei diritti civili (altro sottotitolo per i non udenti: non può fare cose "di sinistra")!

La rossa conduttrice, non nuova a folgoranti inizi e domande ficcanti, mugugna più o meno come se Rodotà non avesse risposto, fa una domanda all'altro ospite che cita un paragone renzi - dc al che lei risponde che "no! la dc difendeva altri interessi!"

SI CARA, DIFENDEVA QUELLI DI CIRILLO E LIMA!!
E da qui in poi ho smesso di ascoltare.

martedì 27 maggio 2014

Esiste un limite alle ingiurie che puoi tollerare?

C'è un essere schifoso che si permette di dire parole che non riesco a commentare.
Le trovate qui posizionando il cursore a 1 ora e 20 minuti.
C'è anche chi ha pensato bene di rimpallarle su twitter, con scarso effetto credo, eccole:


Può essere tollerato che parole del genere escano da chiacchiere da bar parlando magari di chiacchiere su favori o di presunte ingiustizie subite, ma non è accettabile che vengano propinati, su un mezzo di comunicazione a diffusione nazionale, giudizi così sprezzanti! E da che pulpito poi!!

L'ho ascoltato ma ancora non riesco a credere che possiamo permettere un insulto del genere, non riesco a credere che possano averlo permesso i rappresentanti delle istituzioni di questo paese o anche i semplici cittadini lì presenti!

Attendo ora che un parlamentare richieda un'interrogazione o che un magistrato chieda pubbliche scuse! Facciano quel che si deve, quanto meno comunichino all'essere in questione che non è persona gradita in questo paese.
Attendo insomma una degna risposta da qualcuno che abbia un briciolo di responsabilità, senso dello Stato e rispetto di sé.

Ho paura che attenderò invano.

lunedì 26 maggio 2014

chiacchiere con un amico

dai famme un'analisi del voto

l'analisi mia è che me ne son fottuto finora e me ne fotto ancora

ma dai cazzo..ma che dici?? perche?

il perché mi pare di avertelo spiegato, non ho una parte che rappresenta la mia posizione (cioè una uscita dall'euro "da sinistra")
dico solo che sbaglia chi, renzi in prima linea, ma anche lega, prova ad accreditare successi personali o di conferma alla propria linea da queste elezioni: prima tutti stringono le chiappe e mettono le mani avanti (renzi) o fanno i cavalieri serventi delle loro ragioni (salvini) poi, a bocce ferme si accreditano come successo personale un risultato assolutamente non dipendente dalle loro persone. gente demmerda.
in ogni caso si conferma la realtà come worst case scenario, manco fosse vera la legge di murphy.

domenica 25 maggio 2014

La schiavitù tornerà di moda

Cosa fa renzi quando sostiene, tra il ridicolo e il patetico, con tutta la #passione di cui è capace in quest'infuocato (si come no) finale di campagna elettorale, che con gli «80 euro in più» si può finalmente tirare un sospiro di sollievo e «andarsi a prendere una pizza con gli amici»?

La glorificazione plastica dell'italiano medio, amorfo e indifferente, questo è il renzianesimo, ecco cosa fa.


Quegli «80 euro in più» markettizzati ormai a tutto spiano, sempre dimenticando che sono FINO A 80 euro (l'importo varia in base al reddito) e ribadendo un «per sempre» (il bonus è 640 euro su base annua, nel 2014 è partito a maggio e dunque va diviso per 8 mesi, ma già l'anno prossimo saranno meno: 640/12=53,33 euro!) e un «per tutti» che sono assolutamente privi di senso!
Vedremo chi (non certo loro!) li troverà e per quanti mesi..

Quegli «80 euro in più» millantati come il più consistente aumento salariale della storia: «più grande aumento salariale mai dato in Italia, nessun sindacato lo ha mai ottenuto»!!

O con un più modesto «questa è la più grande operazione di redistribuzione che sia stata fatta da molti anni»!


Ce la ricordiamo l'ultima irrinunciabile rivoluzione renziana?
Sono almeno due mesi che ripete "entro un anno o abolisco il Senato o perdo la faccia!", ora che sappiamo che non ce la farà, ancora compare ovunque a smerciare le sue fanfaronate.
«Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità» sembra essere la sua regola aurea.

Quegli 80 euro promessiesaltati sempre a dispetto della mancanza di coperture, spacciate per inutili dettagli tecnici che attentano al sciogno (briator-)renziano, e ripetuti fino all'esasperazione, la mia almeno.

Senza la pazienza (e il tempo!) della proverbiale goccia che scava la montagna, controproducente nella società che viviamo, abbiamo sotto gli occhi e ci rimbomba nelle orecchie un cannoneggiamento mediatico che è necessario affinché non ci si renda conto della trave costituita dalla contropartita degli 80-euro-per-le-allodole, che però a differenza del sciogno è già da tempo pubblicata in Gazzetta ufficiale: il decreto renzi-poletti e l'estrema precarizzazione dei contratti a termine che porta con sé.

Meno immediata, ma ben più concreta del mare di chiacchiere e chiacchiere di cedolini, si tratta di una vera e propria restaurazione che già una volta fu stoppata dalla Corte Costituzionale nel 2000, tentata per via referendaria.
Il quesito fu dichiarato inammissibile perché quel decreto riporta le condizioni contrattuali a prima del 1962, avendo effetti pari solo all'abrogazione della legge di quell'anno, frutto del lavoro di una commissione d'inchiesta parlamentare, che finalmente regolarizzava i rapporti di lavoro a termine così fermandone l'abuso indiscriminato che se ne faceva già allora!
Studiare un po' non farebbe male.

D'altra parte la stessa nomina di poletti è indicativa, essendo
le cooperative i luoghi in cui il diritto del lavoro è più vilipeso e impunemente aggirato. 


Dunque non si tratta sicuramente dell'inversione di tendenza che qualcuno sperava, né di un contentino contro la crisi per arrivare meglio a fine mese, ma del classico specchietto per le allodole!


Inoltre, per meglio camuffare questa contror
iforma che abbassa ancora l'asticella dei diritti dei lavoratori, essa è vigliaccamente contenuta nella ratifica di una direttiva europea che andava precisamente nella direzione opposta!

E qui la tipica spavalderia renziana #cambiaverso.

                      


Ad ogni giuslavorista che si rispetti non sfugge la contraddizione evidente tra il testo della legge e lo spirito della norma europea (oltre che della Costituzione italiana!) e infatti il decreto ha fruttato alla coppia firmataria una puntuale e articolata denuncia promossa dall'Associazione Nazionale Giuristi Democratici, sacrosanta reazione che è stata però colpevolmente ignorata dalla "grande" informazione, come al solito.

Altroché «ripartire da chi è rimasto più indietro»!
Davvero sotto al tweet c'è il niente, mentre dietro alla strombazzata "riforma" del lavoro e al mare di parole, c'è una visione usa e getta dei rapporti di lavoro, «lavoro a tutti i costi per le persone e a costo zero per le grandi imprese».
Davvero, questi vogliono «lavoratori hungry per le paghe misere e foolish a comando come animatori dei parchi tematici»!

La schiavitù tornerà di moda?