martedì 29 maggio 2012

B R A

ma perché a certi deficienti parassiti va per forza assicurato un posto al sole?
basta accanirsi: queste sono BRACCIA RUBATE ALL'AGRICOLTURA!


sabato 26 maggio 2012

monti


L'età, la presunta autorevolezza, la libertà dall'assillo di presentarsi alle prossime elezioni e soprattutto lo sfascio provocato da questa inetta classe politica che era ed è evidente a tutti, avrebbero dovuto sgravarlo dal peso di dover scendere a patti con chi quello sfascio ha creato.

Avrebbe potuto brandire il coltello dalla parte del manico, usare subito la scusa "se non lo fate faremo default" ma non certo rivoltandolo contro la cittadinanza inerme ed i ceti più deboli, già provati dalla crisi, bensì contro quei parlamentari collusi o corrotti, evidentemente indegni, per costringerli davanti all'opinione pubblica a votare quei provvedimenti che davvero servono al popolo per ridare senso alla parola "equità".

Avrebbe ben potuto, anzi dovuto, rompere in modo netto con il governo precedente utilizzando le stesse indebite pressioni verso l'organo sovrano della Repubblica ma questa volta perseguendo il bene comune, o anche solo dire “Signori e Signore, voi siete i responsabili dello sfracello, votatemi contro se lo ritenete, ma fatelo davanti a tutto il popolo.”
Non l'ha fatto, non ha detto nulla di simile.
Ha perso quest'occasione forse irripetibile.
Ne risponderà ai posteri ed alla Storia.

martedì 22 maggio 2012

è davvero impossibile la normalità in questo paese?







Di nuovo vedere i loro visi impegnati, i loro sorrisi e poi quelle lamiere, i resti delle auto sventrate e infine gli occhi di Caponnetto mentre dice quelle parole, "è tutto finito..", fa veramente troppo male.
Torce lo stomaco in un modo estremo il pensare a come sarebbe questo paese ora se fossero sopravvissuti.

Mi ha sorpreso sentire che era già pronto per Giovanni Falcone un agguato a Roma con il gruppo di fuoco che già ne stava studiando le abitudini e che invece l'agguato in strada fu annullato e fu deciso di agire a Capaci, in Sicilia..

Il motivo deve essere chiaro a tutti, basta pensarci un attimo, e come ci sono arrivato io ci arriva chiunque: l'omicidio di Falcone doveva essere una dimostrazione di forza della mafia e farlo nella capitale avrebbe significato allargare fin lì, e dunque ovunque, l'ombra nera della sua criminale influenza.
Un cambiamento così netto nella decisione non può che essere esterno all'organizzazione!

Rappresenta infatti un ridimensionamento totale dell'enorme potenza che la mafia voleva mostrare a tutti e serve anche (anzi, per chi lo vede da fuori, per i cittadini normali, serve soprattutto) a far passare l'idea che quelli sono solo affari siciliani, per poter poi tranquillizzare tutti e dire che al di fuori di quella splendida terra martoriata, "la mafia non esiste".
Chi dunque poteva avere tutto l'interesse a far passare un simile messaggio?
Evidentemente chi stava dall'altra parte, e già riceveva gli urli "fuori la mafia dallo stato! fuori la mafia dalla chiesa!", chi voleva tenere intatto lo status quo e chi era pronto a cambiar tutto per non cambiar nulla.

Pochi secondi dopo il racconto di quel primo tentativo sento invece la voce di piero grasso chiedersi "perché", affermare di essersi scervellato in tutti i modi, e sì che di tempo ne ha avuto, ma di non essere venuto a capo del mistero..
Fortunatamente non sono il solo ad avere dubbi su questa persona che dovrebbe fare il Procuratore nazionale antimafia e invece si permette di dire sull'argomento bestialità inaudite.
D'altra parte sta lì grazie ad una norma questa volta contra personam, contro Gian Carlo Caselli, voluta dal terzo governo berlusconi e successivamente dichiarata illeggittima dalla Corte Costituzionale.
Un tale carico di esibita stupidità è sospetta e fa rima con complicità.

E non è certo la prima persona che mi ci fa pensare in questi anni, siamo circondati e governati di gente che troppo bene riesce a NON adempiere al proprio ruolo o a fare straordinariamente male quel che dovrebbe.

È ora di cambiare e di cominciare ad agire ed a parlare come si deve.

lunedì 21 maggio 2012

per Melissa, per Brindisi e per tutti noi


"Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro


In questo momento colpire chi va a scuola, proprio di fronte al palazzo di Giustizia di Brindisi, il giorno dopo la nascita e quattro giorni prima l'uccisione di Giovanni Falcone, ed in una scuola dedicata alla sua moglie, una scuola nota e premiata per il suo impegno per la legalità, in una città che stava ospitando la carovana antimafia ha un significato per me chiaro, scherziamo?!
Ad altri lascio il politically correct e le cautele imposte dal caso, dal ruolo, dalla malafede, dalla miopia o dalla smania di controllo e di sedare o ammansire certe critiche fondate e legittime: si vuole mettere paura a chi più s'impegna e a chi rappresenta la speranza, un futuro pulito, mostrando di poter colpire chiunque.

A quest'atto vigliacco bisogna reagire tutti insieme, roviniamo il piano a chi "sta cercando di dividerci"!!

giovedì 17 maggio 2012

su Grillo



La vittoria del modello personalistico della partitocrazia basato su ciò che Ilvo Diamanti chiamò la «personalizzazione iperbolica del partito e del governo», ha di fatto privatizzato il parlamento ed i partiti che lo compongono.
Quello di una leadership assoluta è stato un modello vincente, almeno dal '93 ad oggi, riprodotto via via da tutti, ovviamente in base alla diversa disponibilità di risorse: lega, idv, sel, udc, fli, api e nel passato radicali e rc cosa sarebbero o sarebbero stati senza i loro leader capaci di creare ed aggregare correnti e consenso?
Il fenomeno di per sé non sarebbe necessariamente un male, si può discutere di una eventuale, certamente molto complessa, transizione ad un modello simile a quello francese, valutarne pro e contro. Esistono diversi ordinamenti occidentali che hanno un'impostazione presidenzialista; se poi si trattasse "solo" di mettere lo Stato nelle mani di personalità autorevoli ed equilibrate, oneste ed affidabili, magari non ci sarebbe poi molto di cui lamentarsi, chissà!

Così ovviamente non è. L'Italia ha puntato tutto sul cavallo sbagliato ed ora è commissariata, ma tutti sanno che la fortuna non c'entra niente, la corsa è stata truccata, più volte, e la responsabilità è ascrivibile con precisione ma sarà molto difficile che qualcuno (che non siano i contribuenti tutti) venga chiamato a restituire il maltolto.
Perciò sono ascesi prima i tecnici e poi i supertecnici a calmare, con le buone o con le cattive, spread e indignati, a dire non è colpa di nessuno e quindi la pagheranno tutti.
Per queste ragioni è chiaro che l'era del "partito personale" è ormai nella fase discendente della sua parabola, c'è un diffuso senso di sfiducia, fallimento e rabbia, che andrà sempre peggio e che questa classe politica ne sia responsabile, che non possa e non voglia cambiare per risolvere alcunché ed è dunque fisiologico che anche qua, come da molte altre parti, si sia in cerca di un voto di rottura, di un voto che faccia capire a chi, in questi tempi di rigori siede al caldo sulle poltrone a montecitorio, che basta così, hanno esagerato, ora si cambia e tutto ciò non verrà più tollerato!
Magari fossimo in quella scena di "Quinto potere"..!!

In questo momento è fin troppo facile identificare tale discontinuità rispetto alle passate gestioni della cosa pubblica con Grillo ed il suo m5s, ed anche se ho sempre creduto che le sue sbandate fossero utili a rompere certi immobilismi, certe ingessature che subisce il panorama politico italiano e che fanno dell'Italia un "paese bloccato", ci sono diverse questioni, su più livelli che davvero non possono essere ignorate.
Ci sono evidentemente problemi di trasparenza su come viene gestito il partito. Sia finanziariamente, ad esempio va chiarito il ruolo dei fantomatici Casaleggio: «Non è possibile che circolino leggende urbane e video inquietanti del braccio destro di Grillo e quella che è probabilmente la regia occulta di tutta l'operazione, di cui non si conosce nemmeno la faccia e di cui si nega persino l'esistenza» si arriva a dire qui; sia a livello di democrazia interna con i diversi casi recenti e non di cacciate conseguenti a dissidi che non si è voluto ricomporre.
C'è un modo manicheo di opporsi a qualsiasi altro schieramento o figura politica che non risparmia l'attacco denigratorio, non privo di volgarità e indiscriminato, per dire «sono io l’unico diverso, gli altri tutti uguali fra loro, insomma l’unica scelta vera è tra M5S da una parte e il resto del mondo dall’altra», indipendentemente dal fatto che l'altro possa aver detto qualcosa per meritarsi un tale trattamento o no, possa aver cercato un dialogo, un confronto civile invece dello scontro.
Esemplare è in questo senso questa vecchia (non)intervista.


C'è poi il poco, quasi nullo, spazio lasciato ad altre figure del movimento, non si sa chi siano questi "cittadini volenterosi" che pure a quello spazio avrebbero più diritto visto che Beppe non ha intenzione di candidarsi né di rivestire formalmente in esso alcun ruolo. Però è evidente che ne è di fatto il maggiore esponente e sponsor! Proprio questa contraddizione è forse l'aspetto più curioso e incomprensibile del fenomeno.
C'è anche un accanimento ed un disprezzo che spesso emerge per le altre forme di informazione che non siano la rete con accuse (a volte forse giustificate, altre volte no) di servilismo, oscurantismo e mistificazione delle sue parole e del movimento.


Un tale comportamento, semplicemente non è utile, lui potrebbe certamente mettere molto più in difficoltà la classe dirigente e politica che ci ritroviamo usando modi pacati e parole taglienti obbligandoli a prendere atto dei loro errori senza dar loro la possibilità di "buttare la palla in angolo" e di ripararsi dietro la cortina fumogena dell' "antipolitica"!
Dice benissimo Pippo Civati che «bisogna avere molta umiltà e rispetto per l'indignazione delle persone» e «vanno indagate in profondità le ragioni che portano persone spesso miti e moderate e quasi sempre molto informate» a sostenere certe proposte e seguire certi movimenti e partiti.
Ora più che mai, perché il quadro economico è grave, quello politico incerto come mai prima d'ora e dunque particolarmente alto è il rischio di strumentalizzazioni che non possiamo assolutamente permetterci.

Perciò il comportamento tenuto da Grillo genera polemiche e confronti a volte aspri anche con soggetti che propongono istanze simili ed in me la sensazione che stia sbagliando un rigore a porta vuota!!
E non vale dire "è solo un comico, non un politico quindi non ci si può aspettare discorsi seri e puntuali" perché dal momento in cui si è apertamente schierato ed in cui ha messo nome e faccia su simbolo e proposte, lui è di fatto "sceso" (si dovrebbe dire salito ma visto come stiamo messi tra nani, corrotti e ballerine, è in effetti più adatto sceso) nell'agone politico.
Stando così le cose diventa impossibile non tacciarlo di «populista con la bava alla bocca» ed infatti non si fa quasi altro nell' "informazione mainstream", ma continuare a farlo è, credo (e non sono certo il primo né l'ultimo!), la strategia più efficace per tenere quelle istanze fuori dal dibattito politico.
Si potrebbe perfino arrivare a pensare male (ma non vogliamo essere come Andreotti..) che a Grillo convenga "fare il diavolo a quattro" ed evitare un confronto diretto, netto ma pacato e costruttivo per poter conservare la sua nicchia di consenso e mercato, almeno finché resta né carne né pesce, non si candida ma ogni suo atto ha un impatto politico; finché fa comizi ma non sembra aver appeso al chiodo i panni di comico per i suoi spettacoli.


Ma ha pienamente ragione Paolo Cosseddu quando scrive «che non per questo certe istanze andavano sottovalutate, che effettivamente in politica girano troppi soldi, troppi privilegi, troppi sprechi, e che presto la gente sarebbe arrivata a far piazza pulita armata di forconi [...] l’ho scritto, l’ho detto da più di un palco, ovviamente nel mio piccolo, quando però non era ancora tanto di moda, ma sembrava non interessare» ed ovviamente non interessava nel paese che ha fatto dell'emergenza il suo pane quotidiano, nel paese che per cominciare a considerare qualcosa deve prima subirla, esserne vinto, abbattuto per poi risorgere.


Bisogna però affermare in conclusione che se m5s ha potuto nascere, svilupparsi ed avere tutto questo consenso e questo impatto dirompente sulla politica nostrana è solo perché in essa hanno progressivamente trovato sempre meno posto istanze civili basilari che costituivano solitamente il "cavallo di battaglia" di una sinistra popolare che in Italia ha sempre avuto discreto seguito ed in alcuni frangenti anche un peso consistente nell'opinione pubblica fino alla grande illusione collettiva del 1994.
A seguito di quella enorme, storica, dannosissima batosta, nell'assenza più totale di persone capaci di portare avanti idee nuove o vecchie che siano, di adattarle al contesto e farle funzionare, di dire pane al pane, vino al vino, ladro al ladro, la sinistra italiana, o meglio quel che ne rimase, dopo aver in un primo tempo tirato a campare pensando di vincere a mani basse con la "gioiosa macchina da guerra", cercò sempre di fare la cosa più sbagliata, riuscendoci il pi delle volte. Rincorrere l'avversario politico nelle sue folli, deliranti, indegne proposte permettendogli di dettare l'agenda politica, cercando a tratti di scavalcarlo in follia, astenendosi sempre e comunque dal condurre una dura incrollabile opposizione politica senza sconti e senza quartiere non è certo una strategia vincente!
Questa tendenza di lungo periodo, accompagnata spesso da non isolati tentativi di "inciuci", perdura tuttora ed anzi si è consacrata come vero leitmotiv dell'azione politica con il risultato di un crescente senso di omologazione dello scenario politico, "ormai sono tutti uguali, tutti rubano alla stessa maniera" dice da anni l' "uomo della strada" che certo non vede molti elementi per cambiare opinione nel sostegno trasversale al governo "tecnico".
In effetti «una sinistra non completamente rimbambita avrebbe immediatamente cercato di dimostrare il contrario: mostrando con le idee, con le proposte, con i comportamenti e con i fatti la propria diversità non solo dalla maggioranza ‘ad criccam’ che ci ha governato fino a novembre ma anche dal bloccone clerico-centrista che sta formandosi attorno a Casini.

martedì 15 maggio 2012

un passo dopo l'altro si può arrivare lontano

Stasera nel momento del ritorno della premiata coppia Saviano-Fazio, criminalmente osteggiata perché Saviano da Fazio fa un lavoro davvero importante, attirando visibilità su temi che generalmente, COLPEVOLMENTE, non ne hanno, ho scelto di vedere Lucarelliracconta e di (ri)scoprire la storia di un uomo che abbandonò il suo lavoro, la sua passione, per fare quello che riteneva più giusto: mettersi al servizio dei suoi cittadini per rendere migliore la loro vita, la loro cittadina, il loro mare, la stessa terra e l'aria che tutti condividevano, un pescatore che fece così bene il sindaco da farsi rieleggere primo (e credo unico) in Italia con il 100% dei voti: Angelo Vassallo.
La dimostrazione che con le idee giuste, serietà ed abnegazione, un passo dopo l'altro si può realizzare ciò che ad altri appare come un sogno.
Grazie Angelo!
7 agosto 2013

lunedì 14 maggio 2012

Esercito tuttofare? Non credo proprio.

Dopo aver visto l'esercito schierato contro la mafia, contro la monnezza e per le varie catastrofi ed emergenze vere o presunte ora anche contro questo presunto rigurgito di terrorismo? Finiamola con le pagliacciate, le soluzioni sono altrove!


Anche chi ha sbagliato può dire cose sensate, anzi, se ha compreso, può farlo meglio, a ragion veduta.
Secondo Sergio Segio lo Stato dovrebbe “ragionare sulle vere risposte in termini sociali: risposte alla crisi economica di maggiore equità, rottura dei privilegi, trasformazione e autoriforma della politica”.
Invece di ascoltare certi "onorevoli" bofonchiare su cattivi maestri e dire solite banali falsità sul g8, il governo farebbe bene a ripensare la sua strategia.

domenica 13 maggio 2012

perché?

questa "fai" sembra sempre più un'altra montatura, altro fumo negli occhi.
e il simbolo certo non aiuta a togliere i dubbi come si vede....


a chi serve ora questa "fai"???

"Er senso della vita è la vita. Er fine della vita è la fine."

È così, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Anche se non sembra, iniziare bene è inutile.

"Abbiamo stabilito che il nascituro è innocente fino alla terza settimana, dopo si carica il peccato originale, mi dispiace ma se lo carica."
Noi abbiamo appena iniziato ma se lo semo già caricato, da tempo pure..