giovedì 10 dicembre 2015

C'è o ci fa?

Corro al treno, non perché lo stia perdendo ma perché voglio il posto a sedere, mi voglio rilassare e ascoltare un po' di belle canzoni di Lucio Dalla.

Sono dentro, vado al piano alto e trovo posto facilmente.
Due file più avanti una giovane coppia che si scambia dolci effusioni e, sarà la musica, ma mi perdo a guardarli: stanno molto bene assieme e per una volta il cinismo lascia il posto a una serena contemplazione, come davanti a un quadro particolarmente evocativo.

Finisce il pezzo, ne comincia un altro, lei poggia la testa stanca sulla spalla di lui mentre passa accanto a me una una ragazza molto bella, con un che di esotico, capelli lisci mori lunghi, un colorito olivastro, magra ma con altre notevoli curve, che si ferma e trova posto proprio accanto alla coppia, oltre il corridoio.

È un attimo ma pare un secolo: mentre gli occhi di lei sono chiusi, lo sguardo di lui è catturato e in un paio di furtive ma sostanziose occhiate 'mappa' la nuova arrivata.

Quel secolo si conclude con lo sguardo di lui che si spegne, diventa fisso, come assente e sembra ora scruti la sessantenne che ha di fronte, ma io lo so, ho visto: è arrivato il senso di colpa.

Mi scappa una risata sardonica e poi un 'ma che... ma allora...'